Il ruolo della Galleria Wikiarte e dei suoi curatori Rubens Fogacci, Deborah Petroni e Davide Foschi in questa mostra è più che mai indispensabile, per fungere da elemento di raccordo tra un linguaggio tecnico ed uno accessibile per un pubblico non solo appassionato d’arte ma anche curioso.

Di Giulio Greco potremmo dire e scrivere tanto, ma riserviamo questo onere alle sue tele e alle sue carte, che per Lui scrivono un racconto iniziato in tempi lontani.

Vorremmo quindi incuriosirvi snocciolando qualche numero di ciò che in questa splendida mostra potrete ammirare, percepire, scrutare.

Greco, classe 1949, una carriera artistica che dura da più di 40 anni, con all’attivo più di 50 mostre personali per altrettante collettive, tra cui anche la Biennale di Venezia; decine le partecipazioni a Fiere d’arte nazionali ed internazionali, tra cui: Bologna, Padova, Firenze, Genova, Parma, Pordenone, Berlino, Parigi, Barcellona, Madrid, Miami; pubblicazioni importanti in collaborazione con Mondadori; 30 tra recensioni e critiche dei migliori esperti del settore artistico; 8 scenografie per spettacoli teatrali.

Le sue opere sono presenti in decine di gallerie d'arte italiane ed internazionali e per finire (anche se ancora di numeri ce ne sarebbero) nella mostra Stella di Mare saranno presenti 50 opere su tela e ben 30 tecniche miste su carte dove:

“Greco [...] intraprende un viaggio onirico in sfumate atmosfere fiabesche vestite di tenui colori, che brillano a volte dei caldi gialli e rossi di fuoco, a volte del mistero notturno dei blu, dei viola e dei verdi.”

(tratto dal testo critico di Alessandra Pinchera)

Presentazione critica della mostra a cura di Alberto D’Atanasio ed Alessandra Pinchera.

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